[scena settima)
nella radura
una volta tornati sulla terraferma, quando tutto sembra tranquillo, un volo di libellule
fruscianti sul canneto segna l'arrivo di Gora la serpe, antico nemico delle rane. il serpente semina il terrore nel villaggio, finch Pauro
non l'uccide.
[CANTASTORIE:]
Esce dall'acqua,
schiva le canne!
striscia, la melma che sguscia dai
bordi fangosi del
letto del fiume.
Gora che arriva,
vecchia signora,
grosso serpente che l'acqua di rosso colora.
Sceglie la rana,
una ne
prende,
unico pegno che gora pretende.
Gira, poi
s'avvinghier,
mentre il fuggire delle rane
Le far
chiocciare
d'un
lamento che tu non conosci.
[CANTASTORIE E CORO:]
volano
libellule
che odorano morte
nell'aria:
[CANTASTORIE:]
viene gora,
il serpente
che si nutre delle rane.
pauro, spezza
un ramo secco dalla punta
aguzza
per salvare
il popolo che un tempo lo salv.
il serpente,
che si alza come un uomo, soffia,
gonfia il collo, pauro
grida:
[Pauro:]
io ti infilzer!
[CANTASTORIE:]
spinge con forza,
le sfonda il ventre,
lei con la bocca che si
difende.
Fauci che apre
la bocca spalanca,
poi s'attorciglia, si strizza, arranca.
Casca di fianco,
ora s'aggiusta,
la
coda sbatte come una frusta.
Fa come per mordere,
apre la bocca,
poi sbarra gli occhi, adesso morta.
Una rana
ha gi
scoperto
il nido della grossa bestia,
Tutte quante
accorrono
per festeggiare con le uova.
[CANTASTORIE E
CORO:]
Tuorli schizzano
schioccando nelle bocche delle rane.
[CANTASTORIE:]
Un banchetto
che assicura
che non ci
saranno eredi.